Poche cose sono assolutamente indispensabili per un gatto che non sia libero di muoversi all’aperto: due ciotole per acqua e cibo, e una lettiera per i bisogni, da pulire ogni giorno e aerare il più possibile; l’erba gatta, che si vende anche in comodissime ciotole a cui aggiungere solo acqua, può favorire l’eliminazione di eventuale accumulo di peli che si forma nello stomaco. Esistono anche crocchette che svolgono un’azione simile all’erba gatta.
È importante anche un tiragraffi, dove il gatto possa consumare le unghie. Esistono diverse tipologie: cartone ondulato, blocco di sughero e legno. In genere il tiragraffi dà anche modo al gatto di arrampicarsi e sostare. Tiragraffi alti, dotati di diverse piazzole possono essere quindi preferiti in quanto i gatti tendenzialmente amano riposare in alto, al sicuro da ogni pericolo. Tuttavia l’integrità di oggetti particolarmente fragili e delle stoffe non può essere garantita con un gatto anche con la presenza di un grande tiragraffi.
Il gatto non ha bisogno di una cuccia, poiché è perfettamente in grado di trovare un giaciglio che sia di suo gradimento: lo si può trovare a dormire ovunque, di solito negli angoli più caldi, più asciutti o più ventilati della casa, a seconda della stagione.
In generale, ogni alterazione ingiustificata dei comportamenti del gatto, animale abitudinario per eccellenza, deve far sospettare un possibile problema di salute. Tra i principali sintomi ci sono l’inattività, l’inappetenza e la tendenza a nascondersi (una misura istintiva di autoconservazione dai predatori).
Specialmente nei gatti in età avanzata possono sorgere patologie a carico dei reni, i cui sintomi sono inizialmente una tendenza a bere più del normale, alitosi e prostrazione, poi con l’aggravarsi della patologia, l’ammoniaca diviene ematica, col risultato di un forte odore della stessa che viene emesso dal pelo. Le patologie renali, quando non sono curate per tempo, sono solitamente fatali.
La Vaccinazione del gatto è sempre consigliata anche se vive in casa. Prima della vaccinazione è indispensabile somministrargli, secondo le necessità, uno o più vermifughi. I parassiti interni che molto spesso infestano i gatti, diminuiscono infatti la resistenza degli animali così come la loro capacità di”rispondere”alla vaccinazione producendo anticorpi.
Le malattie più diffuse che può contrarre un gatto e per le quali i vaccini sono efficaci sono:
- Panleucoponia infettiva o gastroenterite infettiva: chiamata anche tifo, ha provocato numerose epidemie. Si tratta di una malattia contagiosa, di natura virale, propria dei gatti. Dovuta a un Parvovirus , è caratterizzata da uno stato di intensa prostrazione, una gastroenterite e una leucopenia (caduta del numero dei globuli bianchi). La mortalità, molto elevata, è dell’80% nei soggetti di sei mesi e del 40% in quelli che hanno più di un anno. Se il virus colpisce una gatta gravida, i piccoli che nasceranno potranno manifestare turbe nell’equilibrio, causate dalla localizzazione del virus nel cervelletto del feto. Molti laboratori veterinari propongono vaccini di efficacia vicina al 100%. La prima vaccinazione comprende in linea di massima 2 iniezioni sottocutanee, a due-tre settimane d’intervallo l’una dall’altra. In seguito devono essere effettuati regolari richiami annuali. Il virus, per l’alto tasso di letalità e morbilità, è stato più volte utilizzato come efficace metodo di contenimento biologico dei gatti in ambiente insulare.
- La coriza: Comprende alcune malattie infettive, contagiose e d’origine virale molto frequenti nel gatto. Colpisce in particolare i cuccioli e gli animali che vivono in collettività.
- La leucemia felina: oggi sono stati identificati due virus responsabili della malattia: il primo e il più diffuso è il FelV ed è stato scoperto dal professor Jarret un quarto di secolo fa, in Gran Bretagna. La vaccinazione protegge, anche se in modo incompleto, il felino da questo virus; la protezione è dimostrata solo negli animali che sono stati infettati dal virus e sono dunque sieronegativi. Il secondo è il Fiv, identificato recentemente negli Stati Uniti e poi in Francia. Sia il FeLV che il FIV provocano un indebolimento dei meccanismi di difesa immunitaria, e i gatti colpiti diventano sensibili alle altre infezioni. Questi virus sono responsabili di uno stato tumorale del gatto. La vaccinazione per la leucemia necessita di un richiamo annuale. Non si è ancora trovata una cura definitiva contro questa malattia provocata dal virus FeLV, anche se sono stati ottenuti risultati incoraggianti dall’utilizzo di interferone o dall’ acemannano.
- La rabbia: come il cane, anche il gatto è colpito da questa malattia, che è anche una zoonosi. Questa tipologia di vaccinazioni viene regolamentata e scadenzata per legge, per cui è obbligatorio rispettare le date indicate sui certificati. In Italia è obbligatoria per tutti i gatti che debbano essere condotti all’estero e i cui proprietari debbono richiedere il passaporto. Non è obbligatoria per i gatti che non viaggiano.
- La clamidiosi: la clamidiosi felina (provocata dalla Chlamydia psittaci) è una malattia delle vie respiratorie caratterizzata da congiuntivite e secrezione nasale; è estremamente contagiosa e anche l’uomo può contrarla. Nel gatto i sintomi della malattia sono simili a quelli della coriza, ma la congiuntivite è più marcata. Nel gattino esistono forme più gravi, con disidratazione e anoressia che possono provocarne la morte. Da qualche anno il vaccino utilizzato in Francia e negli Stati Uniti è disponibile anche in Italia.