Curiosità

  • Il gatto impiega molto tempo nella pulizia del suo pelo perché questo è molto importante per regolare la sua temperatura corporea. La sua lingua è coperta da piccole papille che la rendono molto ruvida, e gli permettono di snodare il pelo durante la sua giornaliera toelettatura. Se il pelo è in disordine o sporco, non sarebbero al massimo le sue caratteristiche isolanti, in quanto, vendo un elevato rapporto fra superficie epidermica e peso, il rischio di dispersione termica è grande. I gatti perdono il pelo all’inizio della stagione estiva per effetto della muta.

  • Il gatto è un predatore crepuscolare e possiede dei sensi molto sviluppati. Percepisce il mondo diversamente dagli esseri umani; è forse per questo che gli vengono associati dei poteri soprannaturali. Esistono diverse storie che raccontano come dei gatti hanno predetto dei terremoti o altre catastrofi, scappando prima del fenomeno. La spiegazione è probabilmente legata alla percezione di frequenze che non sono udibili dagli esseri umani.
  • Il gatto riesce a vedere in condizione di scarsissima luminosità grazie ad un organo nei suoi occhi chiamato “Tapetum Lucidum”. Come l’uomo, il gatto ha una visione binoculare che consente di percepire le distanze. Tuttavia di giorno la sua vista è meno efficiente, anche se il gatto coglie comunque bene i movimenti, distinguendo difficilmente i dettagli degli oggetti.
  • È stata per lungo tempo controversa la capacità da parte del gatto di percepire i colori, ma recenti studi hanno dimostrato la capacità cromatica dell’occhio felino. Tuttavia, in alcuni casi emergerebbe un certo daltonismo, per cui diversi gatti confonderebbero il bianco col giallo, nonché il rosso col verde.
  • Come molti predatori anche il gatto ha un udito molto fine, aiutato dalla capacità di orientare i padiglioni auricolari, che isolano la fonte sonora interessata dai rumori ambientali rendendo possibile l’individuazione della sorgente.
  • Tra i mammiferi, l’ampiezza dell’audiogramma del gatto è notevole e arriva fino ai 50 000 Hz (mentre l’orecchio umano è limitato a 20 000). La maggiore sensibilità alle alte frequenze lo favorisce nella caccia ai roditori che emettono tipiche alte frequenze.
  • La maggioranza dei gatti bianchi (più del 60%) è sordo da una o da entrambe le orecchie. È stato dimostrato che l’allele W, all’origine del colore del pelo, è direttamente responsabile di una degenerazione dell’orecchio interno che provoca la sordità.
  • Il gatto possiede 200 milioni di terminazioni olfattive, molte di più rispetto al cane, che ne ha da ottanta a cento milioni a seconda della specie, e all’essere umano, che ne ha cinque milioni; esse sono specializzate nell’individuazione del cibo. In effetti ha una sensibilità a vari composti azotati, consentendo all’animale di stabilire, con grande sensibilità, se il pasto è rancido e andato a male: mentre il cane azzanna il boccone che gli viene dato, il gatto lo ispeziona annusandolo.
  • L’Organo di Jacobson è in grado di rilevare sensazioni sia olfattive sia gustative; esso ha lo specifico scopo di trasmettere gli stimoli sensitivi ai centri sessuali del cervello. L’olfatto è anche importante nella sua vita sessuale: il maschio riesce a sentire l’odore della femmina a centinaia di metri di distanza.
  • Ha un senso del gusto molto sviluppato grazie al quale può percepire una minima variazione nel sapore dell’acqua. Il gatto percepisce poco i sapori dolci. Analogamente al cane, il gatto ha la maggior parte delle papille gustative sulla punta e sui bordi della lingua, ciò gli permette di ingurgitare direttamente i bocconi. Le papille gustative del gatto hanno la forma di microscopici uncini (rivolti verso l’interno) adatti a scarnificare le ossa delle prede e alla pulizia del pelo.
  • Anche il suo senso del tatto è ben sviluppato. I suoi baffi, chiamati vibrisse, gli permettono di percepire piccole variazioni nella pressione dell’aria e ostacoli. È anche grazie a essi che riesce a orientarsi nel buio più assoluto e a percepire le dimensioni dei piccoli spazi. Possiede delle vibrisse anche sotto le zampe, sotto al mento e alle sopracciglia. I cuscinetti sotto le zampe sono molto sensibili alle vibrazioni e la sua pelle è coperta di cellule tattili estremamente sensibili.
  • Il suo sistema vestibolare è particolarmente sviluppato e gli conferisce un buon senso dell’equilibrio. Ciò spiega la sua particolare capacità di rigirarsi durante una caduta per atterrare sulle zampe. Se un gatto cade anche da pochi centimetri dal suolo ed è girato di schiena, può rigirarsi ruotando dapprima la testa in direzione del suolo, poi le zampe anteriori e infine quelle posteriori. Il gatto si ritrova allora con il ventre verso terra e assume una posizione che ricorda quella degli scoiattoli volanti. Non sempre questa manovra riesce però a salvargli la vita.
  • Il meccanismo dell’emissione delle fusa dei gatti non è ancora conosciuto. I felini non sembrano possedere un organo dedicato alle fusa. Una prima ipotesi suppone una contrazione molto rapida dei muscoli della laringe, che comprimerebbe e dilaterebbe la glottide facendo vibrare l’aria che passa. Un’ipotesi più antica evoca una vibrazione della vena cava, amplificata dai bronchi, dalla trachea e dalle cavità nasali. Queste vibrazioni sonore si ritrovano nella maggior parte dei felini, ma il loro meccanismo e la loro utilità non sono ancora spiegati completamente. I gatti sono gli unici felini che riescono a fare le fusa sia durante l’inspirazione che l’espirazione, senza “interrompere” il tipico suono.
  • Le fusa cominciano all’età di due giorni: durante l’allattamento i piccoli rassicurano in questo modo la madre che tutto va bene e questa non deve continuamente sorvegliarli. Le fusa della madre, a loro volta, rassicurano i piccoli che sono al sicuro. L’emissione delle fusa avviene anche durante la pulitura dei piccoli, ma può avvenire anche quando il gatto è malato, ferito o morente. In questi ultimi casi è probabile che le fusa servano all’animale per rassicurarsi e farsi coraggio, o per richiedere un aiuto.
  • Il gatto necessita tra 12 e 16 ore di sonno, ma in generale dorme di più: dalle quindici alle diciotto ore al giorno. Resta così sveglio circa dalle sei alle nove ore una parte delle quali durante la notte per cacciare. Il sonno del gatto comprende una grande proporzione di fasi di sonno paradossale durante le quali sogna: la durata quotidiana di questa fase dura da 180 a 200 minuti, mentre per l’uomo si attesta sui 100 minuti. Per questa ragione il gatto viene utilizzato spesso per esperimenti nel quadro dei cicli del sonno.
  • Durante le fasi del sonno paradossale l’attività elettrica del cervello, degli occhi e dei muscoli è molto importante. Si assiste al movimento delle vibrisse, a sussulti delle zampe o della coda, il pelo può rizzarsi e il gatto può cambiare posizione.
  • La crescita degli artigli del gatto è continua e compensa l’usura naturale. Il gatto può aggiustare la lunghezza e affilare i suoi artigli strofinandoli contro delle superfici rugose. I graffi sono dei marchi visuali ed olfattivi. Questo comportamento è per comunicare agli altri gatti l’appartenenza del territorio.
  • Durante la pulizia ingeriscono molti peli che poi si accumulano nello stomaco, formando delle palle di pelo chiamate bezoari. Questi perturberebbero il transito intestinale e vengono dunque vomitare per evitare l’occlusione intestinale. La pulizia reciproca tra gatti è riservata a quelli che si conoscono intimamente. Si leccano per scambiarsi l’odore e per depositare sull’altro dei feromoni calmanti.
  • I gatti in natura scelgono dei luoghi con terra molle per depositare i loro escrementi. Li coprono in seguito con della terra, grattando con le loro zampe anteriori. L’odore degli escrementi innesca il loro interramento; ciò permetteva al gatto allo stato selvatico di non far individuare il proprio odore dai predatori e di diminuire i rischi di infezioni da parassiti. Questo è un atteggiamento quasi istintivo e viene inculcato dalla madre ai cuccioli molto presto.
  • Il gatto produce escrementi una o due volte al giorno e urina fino a cinque volte al giorno, senza contare le attività di marcatura urinaria del territorio. Quest’ultimo comportamento è riconoscibile perché il gatto alza la coda e rivolge la schiena verso l’oggetto che intende marcare. Anche la defecazione è utilizzata come marcatura del territorio quando gli escrementi vengono depositati ben in vista nei luoghi di passaggio dei gatti (per esempio sopra un ceppo). Con l’invecchiamento dell’animale il volume dell’urina può crescere a causa di frequenti problemi benigni di ipertiroidismo.